Hai mai sentito parlare di App spia? Il nome App Spia non è del tutto accurato per quando molto più diffuso, perché sarebbe più corretto parlare di App di Monitoraggio smartphone; tuttavia la ricerca e l’utilizzo degli utenti che ne fanno, in alcuni casi, una vera e propria forma di spionaggio, ha alimentato un mercato fiorente di applicazioni che vedono tutto ciò che accade nella tua “scatola nera”, spesso andando contro ogni tutela della privacy.
Facciamo chiarezza.
Che cosa fanno queste app spia o di monitoriaggio?
Che lo si chiami spionaggio o monitoraggio, l’effetto cambia poco. Le App Spia cellulare o App di monitoraggio sono dei software che consentono di monitorare le attività del cellulare sul quale sono installate.
Attraverso le App spia è possibile
- avere accesso al microfono e ascoltare le chiamate e messaggi vocali,
- conoscere la posizione del cellulare e dunque della persona che lo possiede,
- conoscere le attività svolte sui social media,
- avere accesso ai messaggi nelle chat,
- accedere a immagini in archivio e scambiate.
Non sarò certo io a dirti quali sono le “migliori” App spia perché online ci sono molti altri testi illustrativi e perché mi viene difficile parlare di valutazioni di merito verso App che sono eticamente (e, a volte, legalmente) borderline.
Andiamo per ordine:
Le App Spia sono legali?
Sono legalmente disponibili gratis e a pagamento in App Store e su Google Play dunque sì, ufficialmente sono legali.
Illegale è, tuttavia e molto spesso, l’utilizzo che ne si fa.
Le App spia, nate come App di monitoraggio, nascono ufficialmente allo scopo di proteggere i propri cari e soprattutto i minori dalle insidie del web. Spesso i pre adolescenti hanno uno smartphone e un genitore può avere l’interesse ad usare la geolocalizzazione per conoscere gli spostamenti dei ragazzi o per accertarsi che le loro attività sui social non li mettano in situazioni rischiose.
Alcune App hanno dei nomi che dichiarano chiaramente il posizionamento sul mercato di questi prodotti, come “Parental Control” , “Defender”.
Altre anche nel naming inseriscono termini come “spy” o “monitoring” perché la tassonomia di un prodotto venduto online facilita l’arrivo dell’acquirente nel negozio virtuale.
In parole povere, il più delle volte gli utenti del web cercano “App per spiare partner” o “App spia”, perché quello che vogliono fare non è proteggere la prole dalle insidie del web ma controllare qualcuno, soprattutto amanti, partner, mariti e mogli.
Come ci si accorge se il proprio telefono è “sotto controllo” da una app spia?
Ci sono alcuni modi per capire se il nostro cellulare è sotto controllo attraverso queste App, installate a nostra insaputa.
Le principali avvisaglie sono:
- consumo anomalo di batteria
- consumo di dati non compatibile con le nostre attività
- presenza di App che non conosciamo, con accesso al microfono attivato.
Se andiamo nelle impostazioni del nostro cellulare possiamo controllare quali App consumano più batteria e ovviamente anche vedere l’elenco delle App installate.
Se c’è una App di cui non ricordiamo né di averla installata né a cosa ci serve, facciamo una ricerca online per capire di che cosa si tratta (magari non facciamola proprio dal dispositivo che sospettiamo sia controllato, ma da un altro).
Meglio non disinstallare subito la App sospetta, e il perché te lo dico tra un attimo.
Cosa fare se ci accorgiamo di essere spiati tramite una App?
Se a fronte di un controllo sulle app installate ci rendiamo conto di essere soggetti a monitoraggio non autorizzato, magari da partner particolarmente “curiosi”, è meglio non cadere nella legittima tentazione di disinstallarla subito.
Potremmo infatti perdere dei dati che possono invece tornare utili in sede giudiziaria… perché una delle cose da fare in questo caso è sporgere denuncia, dal momento che accedere ai nostri dati senza autorizzazione è illegittimo.
In questi casi è utile affidarsi ad un tecnico di fiducia (come un informatico forense, ad esempio) per capire se è possibile disinstallare la App o bloccare il funzionamento senza perdere dati, dunque chiediamo al tecnico di salvare tutti i dati su un supporto a parte (chiavetta o hard disk).
Ricorda che “spiare” qualcuno con cui abbiamo un qualsiasi tipo di relazione affettiva è una gravissima violazione della privacy della persona coinvolta (no, non è amore!), dunque è assolutamente possibile rivolgersi agli organi competenti o ad un legale per rintracciare i presunti sospetti e agire.
NB: se ti rendi conto di essere sotto controllo a tua insaputa da parte del tuo partner, e pensi che questo possa rientrare nella sfera degli atti persecutori o dei reati informatici, la legge e gli avvocati come me possono aiutarti. Approfondisci qui.
Anche il così detto “Parental Control” non è sempre legale.
Attenzione, perché anche genitori vigili armati di tanta buona fede… possono essere denunciati dai figli se questi scoprono di essere spiati a loro insaputa (queste casistiche, in genere, si verificano in situazioni di grandi conflittualità).
Quando si parla di minori le situazioni da considerare sono pressoché infinite perché la categoria comprende dai neonati ai diciassettenni (che, vengono qualificati come “grandi minori”);
se è vero che controllare gli spostamenti di un dodicenne da parte di genitori molto apprensivi appare tutto sommato comprensibile, non ne siamo più tanto sicuri nel momento in cui questa età aumenta, fino ad avvicinarsi alla maggiore età.
Partiamo con alcuni dati generali:
l’età minima fissata dal nostro Paese per il c.d. consenso digitale è di 14 anni;
da questa soglia in poi il minore può validamente e autonomamente prestare il proprio consenso per il trattamento dei dati personali sulla rete e pertanto, il suo consenso al trattamento raccolto da siti e/o social sarà pienamente valido.
Se questo è vero, potremmo dire che egli è, in qualche modo, titolare di un relativo diritto a mantenere la propria privacy.
Sarebbe quindi illegale per un genitore/tutore spiarlo a sua insaputa? La risposta è, come sempre, dipende perché è il caso concreto che dovrà essere valutato dall’autorità giudiziaria, se adita.
Non dimentichiamo che il genitore, ai sensi dell’art. 2048 del Codice Civile, è responsabile delle azioni in danno di terzi compiute dal minore; è inoltre responsabile, ai sensi dell’art. 30 Cost e 147 c.c., per la sua educazione e il suo comportamento.
Alla luce di quanto sin qui detto, appare abbastanza netta la differenza tra il genitore apprensivo che teme che la figlia non vada dall’amica ma dall’amico, e vuole controllarla (e capire se poi metterla in punizione) e quello che attua un controllo perché teme che la figlia commetta illeciti o assuma sostanze stupefacenti pericolose.
La casistica, come dicevamo, è vasta e la situazione va valutata caso per caso.
Come usare queste App in modo legale e quando è davvero opportuno?
- l’ideale sarebbe rendere consapevole la persona proprietaria del cellulare dell’installazione di questa App.
Cari genitori, il dialogo con i vostri figli e la reciproca fiducia è una vecchia ma sempre valida e forte forma di tutela: mentire e controllarli di nascosto non vi fa uscire bene, a livello di immagine genitoriale, qualora il figlio dovesse accorgersene. E, per la cronaca, i vostri figli sono più intelligenti di quello che pensate.
- Attuare il controllo limitatamente allo scopo di buona fede
Se vogliamo accertarci che un figlio minorenne segua il giusto itinerario da scuola a casa, non serve controllare anche le sue chat o le foto che si scambia con gli amici.
- Non usare mai queste App per il controllo del partner
Fatevene una ragione: il vostro partner non è vostra proprietà, non vi appartiene.
E sì, lui/lei ha il diritto di tradirvi mentre voi non avete il diritto di spiarlo.
In quel caso, probabilmente, sarebbe opportuno, più che di spiare, migrare verso altri lidi e abbandonare il/la fedifrago/a.