Cancellazione da newsletter non (più) gradite, cancellazione mailing list e sparizione dagli archivi web dove a malapena sappiamo come siano finiti i nostri dati: ecco a voi il post definitivo. In chiusura, anche le indicazioni di buon senso e legalità per chi crea una newsletter.

Sabato sera, interno notte. Secondo bicchiere di Martini: tra un video comico e uno shopping compulsivo online, ci siamo iscritti ad una newsletter della quale domattina non ricorderemo il nome.
Da qui ci arrivano una valanga di comunicazioni commerciali non gradite. Del resto, le peggiori relazioni tossiche iniziano così, vero?

Oppure, ci siamo iscritte ad una newsletter che ci interessava e, dopo qualche mese, semplicemente, non ci interessa più.
A volte, l’interesse può finire anche all’improvviso. Capita.

O ancora, abbiamo fatto una tessera clienti in un qualunque negozio per accumulare punti e in maniera più o meno consapevole abbiamo flaggato anche l’opzione per la ricezione di comunicazioni commerciali, telefoniche o via mail (sempre che ci fosse!).
Una relazione iniziata per interesse, dalla quale ora ci siamo voluti svincolare.

Queste tre casistiche hanno in comune tre cose: sono tutte e tre frequenti e comuni, sono tutte e tre legittime e tutte e tre prevedono, in ogni momento, il diritto a disiscriverci così da non ricevere più comunicazioni.

Magari interrompere una relazione fosse semplice come cancellarsi da una mailing list!
Io non vi posso spiegare e insegnare tutto, ma almeno per su come avvalerci del diritto alla cancellazione dalla newsletter groupon, di blog e blogger, del macellaio all’angolo o di una grande multinazionale posso decisamente darvi una mano.
(Seguimi anche su Instagram per imparare a destreggiarti nel magico mondo della legge online.)

Come disiscriversi da una newsletter

mani sulla tastiera di un computer
ph. Corinne Klutz – unsplash

Partiamo dal caso più semplice: la newsletter che, per sua natura, arriva via mail.

Andiamo alla fine della mail, nel footer, e dovremmo trovare una dicitura che indica “Cancellami” o “Disiscriviti“, sotto forma di link.
In alcuni casi si aprirà una pagina che ci annuncia che non riceveremo più la newsletter. Alleluia.

In altri casi, apparirà un mini questionario in cui vi verrà chiesto il motivo dell’abbandono. Potete decidere di dare questa spiegazione oppure no, basta confermare la disiscrizione.

Altre volte l’iter che parte da questo link nel footer è un po’ più lungo e il sistema vi chiederà di fare altre cose (noiose ma semplici). Seguite l’iter, e dovreste comunque riuscire a disiscrivervi.

Esiste poi una casistica più complessa: vi viene chiesto di andare sul sito, aprire il pannello di controllo o il vostro account creato e disiscrivervi da lì, il che prevede che dovreste ricordare user e password di una newsletter alla quale a malapena ricordate di esservi iscritti.

In questo caso, come anche nel caso (illecito) in cui la newsletter non contenga nel footer il link per la disiscrizione, potete andare sul sito del titolare del trattamento e cercare l’informativa Privacy.
(Attenzione, non mi cercate su Google “sito del titolare del trattamento” perché vi vedo. Ogni soggetto che tratta autonomamente dati per uno scopo determinato viene identificato dal GDPR come “titolare del trattamento”; in questo caso è chi crea e invia la newsletter).

Come ricordo sempre, nell’Informativa Privacy deve essere indicato il responsabile o il titolare del trattamento dati, con tanto di indirizzo e-mail.
Scrivete una mail a questo indirizzo che abbia come oggetto RIMOZIONE DATI o CANCELLAZIONE NEWSLETTER e chiedete che i dati vengano cancellati, con relativa disiscrizione dalla newsletter e cancellazione dalla mailing list.

Se continuate a ricevere newsletter e messaggi nonostante quanto sopra, potete andare sul sito del garante della privacy e segnalare gli illeciti, cioè, nella fattispecie di cui sopra:

  • impossibilità di chiedere la cancellazione dei dati,
  • richiesta effettuata e mancata cancellazione,
  • persistenza dell’invio di messaggi espressamente non desiderati,
  • mancanza della formula per la disiscrizione nella newsletter ricevuta.

E se qualcuno usa il mio indirizzo/numero senza che io abbia dato alcun consenso?

Facciamo un altro esempio: un esercente ha il nostro numero a seguito di un servizio che abbiamo chiesto (consegna a domicilio, ordinazione guantiera di dolci ecc.) e ci manda dei messaggi promozionali: questo è un abuso, che abbiamo il diritto di interrompere.

Rispondete al messaggio chiedendo la cancellazione dei vostri dati perché se ne sta facendo un utilizzo non conforme alle vostre volontà e richieste e, dunque, non conforme a quanto previsto dal GDPR.

Cosa deve fare chi crea una newsletter per essere in regola e rispettare i diritti degli iscritti

Le newsletter sono non solo uno strumento utilissimo di marketing ma anche un modo per informare i vostri lettori e clienti di contenuti utili e informazioni di valore.
Avere una newsletter che, dal momento dell’iscrizione a quello della cancellazione rispetta tutti i requisiti della legge è un modo in più per dare il giusto valore e credibilità al vostro business.

Al netto di ciò, voi che create e mandate newsletter, salvo che non lo facciate per conto di altri e lì si configura un’altra posizione, ricordate che siete legalmente titolari del trattamento dei dati dei vostri iscritti e il vostro contatto, con indicazione di come cancellare i propri dati, deve essere chiaramente scritto nella vostra informativa sulla privacy, facilmente rintracciabile sul vostro sito.

Inoltre, come ho già specificato in questo post, il consenso per la ricezione della newsletter non è lo stesso e non è necessariamente collegato al consenso generale per il trattamento dei dati (questo vale soprattutto nel caso di blogger che mandano newsletter).

Ricordate che tutte le newsletter devono avere il link apposito per la disiscrizione immediata, alla fine di ogni messaggio o email.

L’utente deve potersi disiscrivere facilmente, con la stessa facilità con cui ha prestato il consenso al trattamento dati.

I mail client più popolari e usati, come Mailchimp e Mailerlite, rendono questo processo semplice e automatico.

Riassunto delle casistiche e relative variabili:

Caso n. 1 – Cancellazione newsletter.
In calce alla newsletter deve esserci il link per la disiscrizione. Cliccateci e seguite la procedura indicata.

Caso n. 1.2 – Non c’è il link per disiscriversi.
Se c’è una email info@vattelalpesca.it scrivete loro una email con la richiesta di cancellazione dati.

Caso 1.3 – Non è indicata alcuna email.
Andate sul sito da cui provengono le email, cercate le privacy policy (sì, quelle che “ma perché devo farle? È solo inutile burocrazia!”). Lì ci deve essere una sezione con l’indicazione del Responsabile del Trattamento o del Titolare del trattamento con una email di contatto. Se c’è il responsabile, scrivete al responsabile, diversamente al titolare. Chiedete la rimozione dei vostri dati.
A questo punto dovrebbe essere fatta.

Caso 2 – Il negozio, locale (profumeria, pasticceria, farmacia) si è, in qualche modo, impossessato del vostro numero di telefono e vi tempesta di WhatsApp o sms.
Rispondete e chiedete l’immediata cancellazione del vostro numero, visto che lo stanno usando senza la vostra autorizzazione o oltre la vostra autorizzazione.

Qualora tutto questo non dovesse funzionare, vi ricordo che è sempre possibile andare sul sito del Garante della Privacy e segnalare dei comportamenti contra legem.

Ricordatevi sempre che i diritti esistono ma devono essere esercitati (che se non lo facciamo, ci prestiamo al gioco di tutti quei player “brutti e cattivi” che usano in maniera più o meno lecita i nostri dati. Se non ci piace, diciamolo, no?)