Come aprire un e-commerce, nell’epoca degli acquisti online di qualsiasi bene? Seguiamo i passaggi pratici e legali per creare e mettere a regime il tuo e-shop
Creare il proprio negozio virtuale oggi appare come qualcosa di incredibilmente semplice: i plug in gratuiti che trasformano, all’atto pratico, un sito o un blog in un negozio online non si contano; ma non facciamo l’ingenuo errore di credere che i pochi click necessari per creare un e-commerce corrispondano a leggerezza anche sul piano fiscale, legale e contrattuale.
Ogni volta che vendiamo un bene, un servizio, una consulenza e avviene una transazione economica online, noi diventiamo venditori e ci relazioniamo con dei soggetti che, soprattutto se rivestono il ruolo di consumatore, hanno dei diritti che noi dobbiamo rispettare.
Vediamo insieme come aprire un e-commerce e renderlo legalmente inappuntabile.
Regoliamo la nostra posizione fiscale, andando da un commercialista
Un consulente fiscale saprà dirci tanto per iniziare qualche codice ateco ci serve a seconda del tipo di prodotto e/o servizio che vogliamo sottoporre a transazione economica online e se e quando iscriverci alla camera di commercio; ovviamente tutto questo deve anche corrispondere all’apertura della p.iva e definizione della posizione fiscale.
Per poter vendere i propri prodotti su internet è necessaria l’apertura della scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) presso il suap (Sportello Unico Attività Produttive) di competenza, cioè quella del comune di residenza di chi apre l’e-commerce o il comune in cui è stata registrata la sede legale dell’attività.
Come rendere il sito idoneo ad aprire un e-commerce?
Ecco gli step da seguire
Una volta certi della nostra posizione fiscale e del poter essere, come soggetti, autorizzati alla vendita online dei nostri prodotti, dobbiamo preparare il negozio online.
1-Predisporre lo shop, carrello, metodi di pagamento check-out
Se abbiamo già un sito web, possiamo scaricare diversi plug-in, scegliendo tra quelli gratuiti e a pagamento, più adatti a ciò di cui abbiamo bisogno, per creare un e-commerce.
Un buon plug-in spesso molto usato perché compatibile con la maggior parte dei cms dei siti e blog è WooCommerce, che crea in automatico la pagina negozio, carrello e check out rendendole da subito funzionanti e attivandole in automatico ad ogni nuovo prodotto caricato nello store.
2. Far redigere le condizioni di vendita e di contratto e caricarle nello spazio apposito dell’e-commerce.
Come dicevamo poc’anzi, anche se siamo online, il nostro rapporto con l’acquirente va regolarizzato con delle garanzie al consumatore ed è per questo che, dal momento esatto in cui avviene una transazione economia attraverso il nostro sito web, di qualunque tipo di prodotto o servizio si tratti, serve che il cliente affermi di aver letto e accettato le condizioni di vendita.
Facciamo redigere questo documento da un professionista, non scopiazziamo da altri siti web perchè possiamo recarci danno di non poco conto. Se serve una mano, io sono qui.
Se ancora non mi conosci, piacere, sono Valentina Fiorenza, Avvocata esperta in diritto digitale.
Generalmente i comuni plug in di e-commerce hanno nelle impostazioni la voce relativa alle condizioni generali di vendita e di contratto, legalmente indispensabili in tutti i paesi UE. Ti basterà selezionare la pagina in cui hai caricato il testo e verranno inserite nelle opzioni che il cliente deve selezionare (previa lettura) per poter procedere all’acquisto.
Delle famose condizioni contrattuali (che nessuno legge ma che invece farebbe bene a leggere) fanno parte le clausole sul recesso della merce acquistata, punto cardine dei dei diritti del consumatore e quindi del nostro cliente (comunque, piccolo spoiler: questo diritto non esiste sempresempresempre ma ci sono delle eccezioni in cui non sussiste. Motivo per cui è sempre opportuno, verificare il tutto con un professionista)
NB: nelle impostazioni del nostro negozio online dobbiamo far sì che selezionare l’avvenuta lettura delle condizioni di vendita e contratto sia condizione indispensabile per poter continuare l’acquisto.
3. Informativa dei Cookies e pagina Privacy
Il proprietario dell’e-commerce deve anche dichiarare se sono presenti dei cookie diversi dai tecnici nel banner in homepage e permettere una corretta manifestazione del consenso all’utente (il che vuol dire che “Accetta” e basta nel famoso banner, non è un’opzione valida). E’ chiaro che a questa iniziale dichiarazione va accompagnata l’informativa vera e propria in cui diamo contezza all’utente che visita il nostro sito di quali sono i cookie presenti. Accanto a questo, dobbiamo – chiaramente – indicare come e per quali scopi, trattiamo i dati dei nostri clienti (altro spoilerone: trattamento è anche una banale archiviazione di una mail).
Qui dico quali sono i documenti che su un sito devono essere in regola (e in quali sanzioni incorriamo in caso di inadempienza)
4. Gestione e invio della newsletter
La newsletter è un metodo utilissimo per diffondere le novità relative ai tuoi prodotti e nel mondo dell’e-commerce una buona newsletter è ancora fonte del 30% delle conversioni, cioè delle persone che dopo aver letto passano agli acquisti.
Ma ricordiamo sempre che quando le persone si iscrivono alla newsletter devono concedere il proprio consenso e dichiarare di aver letto l’informativa relativa alla newsletter, che è un documento a parte, molto importante.
Qui dico come fare una newsletter in regola.
Non facciamo tutto da soli
Lo so, molti avevano l’entusiasmo a mille e pensavano che, dopo aver deciso il tipo di prodotto, trovato target e nicchia e funnel di vendita e promozione tutto potesse essere in discesa, tutti pronti a trasferirsi ai Caraibi mentre l’e-commerce ci rende ricchi e liberi.
Ma l’adempimento degli oneri legali per creare un e-commerce è in realtà un percorso abbastanza semplice, soprattutto se ci si affida ai giusti professionisti.
Piccolo suggerimento da zia (avvocata): Anche la scelta del commercialista e dell’avvocato è meglio che sia mirata a chi conosce e riesce a stare dietro alle mille evoluzioni delle normative digitali.