Creare un corso online non è tutto sommato difficile, ma per farlo bene è necessario seguire dei passaggi importanti, sul piano dei contenuti, fiscali e legali. Ecco alcuni di questi passaggi

Vi sarà capitato di imbattervi nelle promozioni di corsi online su qualunque argomento, soprattutto dopo l’inverno del lock down, in cui la formazione e l’on line sono state àncora di salvezza per molti business e anche per l’umore delle persone.

Di fatto abbiamo scoperto, illuminati sulla via di Damasco come San Paolo, quello che negli USA era già un trend consolidatissimo da anni. Le ragioni del successo dei corsi online sono moltissime, e riassumo quelli che sono, a mio avviso, le principali:

  • Un corso online è un modello di business “scalabile”: cioè un prodotto che, una volta creato, ti permette di avere entrate passive e che possono aumentare anche senza che aumentino le ore di lavoro. Al massimo bisognerà implementare le strategie di marketing, ma a questo ci arriviamo tra un attimo.
  • Un corso online inoltre ti permette di aumentare le consulenze (in genere chi fa formazione alterna la presenza, nel proprio modello di business, di consulenze e prodotti scalabili, come i corsi).
  • In un mondo del lavoro in costante evoluzione grazie al digitale, chi non si forma è perduto (e la gente lo sa): la formazione è ormai parte delle spese messe a regime di ogni libera professione, non più solo quelle legate agli albi ma anche quelle senza ordine e nelle professioni creative. L’on line ha reso l’accesso alla formazione immensamente pratico.

Si capisce dunque che qualcosa di così vantaggioso nel nostro modello di micro impresa, se fatto, deve essere fatto a modo, con tutti i crismi del caso.

Ecco allora una serie di cose da fare per creare un corso online e soprattutto per venderlo, dopo averlo creato.

Contattare il commercialista

come creare un corso online
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Lo so, pensiamo sempre che ci siano cose più importanti cui pensare; stavamo già fantasticando sui moduli, sul programma, persino sulla location per registrare il video.

Ma in realtà la cosa più importante in una prima fase è accertarsi di poterlo fare, di avere il giusto inquadramento fiscale e codice ateco per poter vendere un corso online.

Dunque, prima di tutto, facciamo una chiacchierata con il commercialista: spieghiamo cosa facciamo adesso e cosa vorremmo fare con questo corso.

NB: se invece ancora non hai un inquadramento fiscale né come impresa né come libero professionista, prima di rivolgerti al commercialista leggi anche questo articolo sulla scelta della giusta forma di impresa per te.

Definisci il programma (e inizia a ragionare sul target)

domande colloqui di lavoro
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Una volta chiarita la posizione fiscale adatta a creare e dunque vendere un corso online, possiamo passare a definire il programma migliore per i nostri studenti.
In questa fase, il docente che è dentro di noi si deve incontrare, forse per la prima volta, con l’addetto al marketing che ci portiamo dentro. Se non ce lo portiamo dentro, rivolgiamoci ad un esperto di marketing online perché in questa fase sarà importante anche pensare a

  • target e buyer personas (cioè il modello di persone cui vorremmo vendere il prodotto)
  • bisogni reali del target e quali bisogni creare in fase di promozione
  • analisi di mercato (cosa esiste di simile al tuo prodotto e chi sono i principali competitor)

Oltre a pensare a quali argomenti e moduli servono per rendere il corso più completo e, soprattutto, competitivo (si tratta pur sempre di un prodotto che dobbiamo vendere), questa è anche la fase in cui iniziamo a pensare al giusto costo di vendita.

Potremmo anche avvalerci della collaborazione di un collega o uno o più professionisti che possono integrare e arricchire i contenuti.

Lavorare in team può essere molto utile, ma anche se lavori in questo percorso con l’amico di una vita, contrattualizza questo rapporto.

Come dividere spese ed equità, chi deve fare cosa e con che tempistiche; ci sono molte cose che è bene vengano messe per iscritto, come promemoria e come tutela per tutto il progetto.

Contattare l’operatore video

Per vendere un corso online, la parte tecnica è importantissima e non è saggio lasciarla gestire dal cugino che tanto lo fa gratis o dal treppiedi che è tanto bravo a tener fermo il cellulare.

Chi acquista videocorsi, cioè il tuo target, è abituato ormai a livelli qualitativi molto alti, quindi rivolgiti a chi può fare un buon lavoro.

Contatta più operatori, anche guardando dei lavori online già fatti che soddisfano le tue esigenze e fatti mandare dei preventivi.

Anche dopo la scelta del preventivo più soddisfacente, redigiamo o facciamo redigere i contratti che spieghino bene cosa ci aspettiamo da questa collaborazione professionale.

I preventivi sono spesso sintetici, un contratto invece stabilisce nel dettaglio quello che serve a chi acquista il servizio.

Se ancora non mi conosci, sono Valentina Fiorenza, Avvocata specializzata nel digitale.

Cosa faccio: contratti, DGPR, “scrivo quelle cose in piccolo”.

Di cosa parlo: diritto digitale, umanità, diritti civili, tra il serio (son pur sempre avvocato) e il faceto (son pur sempre bionda).

Se ti interessa chiacchierare su quanto sopra, seguimi .

Inserire il corso sul nostro sito

Per vendere qualunque cosa, una dispensa, una consulenza, un corso o dei braccialetti di lana sul nostro sito, dobbiamo avere un e-commerce. Qui ti do qualche dritta su come crearne uno (in regola) se ancora non ce l’hai.

Questa è anche la fase in cui, se non siamo tecnici programmatori o esperte di linguaggio html, potremmo aver bisogno del supporto di un/una professionista (io ti consiglio la mia webmaster Nicole Curioni – www.nicolecurioni.com).

Una volta caricate le unità e/o inserito il corso nell’e-commerce, è importante inserire la pagina con il contratto vero e proprio con i nostri acquirenti.

Le condizioni generali di vendita e di contratto sono legalmente indispensabili e servono a regolare l’accordo tra noi e i clienti acquirenti.

Per mettere in vendita i nostri corsi, possiamo anche avvalerci di siti specifici come, ad esempio, Teachable, che permettono di creare un account e le nostre classi online. Attenzione, però! Il fatto che veniamo “ospitati” da un sito terzo non ci esime dal presentare le condizioni contrattuali ai nostri corsisti nè dal leggere le condizioni contrattuali della piattaforma ospitante.

Controllare la gestione dei dati

come creare un corso online e venderlo

Sappiamo (lo sappiamo?) che con ogni tipo di sito internet, per ogni tipo di trattamento dobbiamo adeguarci alla normativa e alle regole comprese nel famigerato GDPR.

Anche se abbiamo già le nostre privacy e cookie policy è possibile che, nell’organizzare il corso con altri professionisti o usando anche piattaforme di supporto aggiuntive, qualcosa nel trattamento possa cambiare.

Quindi è il caso di ricontrollare le nostre informative sul trattamento dei dati e, se è il caso, aggiornarle.

Metti in atto le strategie di marketing per promuovere il corso

Per quanto, come dicevamo in apertura, un corso online sia una forma di business scalabile, è anche vero che nessun prodotto, digitale o no, inizierà a vendersi da solo senza una spinta di marketing.

Come promuovere il tuo corso online? Ecco 5 consigli:

  • con un blog scritto in ottica SEO che porti traffico organico
  • usando il giusto social (o i giusti social), cioè i social in cui si trova il tuo buyer persona
  • applicando periodici sconti fedeltà e promozioni,
  • creando collaborazioni con professionisti che non sono competitor ma hanno un target simile al tuo.

Prima di chiudere vorrei anche ricapitolare i professionisti dei quali potresti avere bisogno per creare e vendere il tuo corso online: