Piccoli consigli pratici per evitare al massimo il cliente che non paga
“Eppure, sembrava una così brava persona, salutava sempre ed era gentilissimo!“
Il cattivo pagatore sembra una persona normale, tuttavia, in realtà, è affetto da spilorceria congenita, con una spruzzata di sfacciata furberia.
Li abbiamo incontrati tutti, per un motivo o per un altro.
Perchè avevamo bisogno di lavorare, perchè “era un amico” (la categoria peggiore!), perchè “è chiaro che ti pago, per chi mi hai preso?!”… i cattivi pagatori hanno molte facce ma una caratteristica comune: spariscono come la nebbia marina all’arrivo dell’alba.
Prima o poi se ne incontra uno nella propria vita lavorativa, quindi oggi voglio darvi alcuni consigli su come difendervi e affrontare l’annoso problema della “fattura non pagata”
5 consigli per affrontare i clienti che non pagano
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1. Niente sensi di colpa
Il primo approccio è sempre lo stesso: “Oddio sono stato/a un/una cretino/o!” perchè avremmo dovuto saperlo. Il cattivo pagatore si nasconde sotto vesti insospettabili e può fregare chiunque; col tempo si riesce a identificarli meglio ma, all’inizio, è possibile essere meno sensitivi
2. Accordi contrattuali come antibiotici, ottimi per non farsi infettare
Uno la mattina e uno la sera, gli accordi contrattuali sono una delle principali barriere difensive contro i conti correnti al verde.
Non siamo i responsabili dei comportamenti altrui ma dei nostri certamente. Prestiamo massima attenzione a cosa facciamo e come lo facciamo.
Più siamo precisi nel redigere i reciproci obblighi (al millimetro), più difenderemo noi e il nostro lavoro da questa pigrizia di pagamento e da queste sparizioni che nemmeno Xfiles…
Ripetiletelo come un mantra: YES, WE CANtracts!
3. No money, No party!
Le prestazioni si chiamano “corrispettive per un motivo”.
Nessun senso di colpa nel sospendere momentaneamente la prestazione fino a saldo della morosità.
E no, non vi fate intenerire da giustificazioni più o meno valide come il gatto in fin di vita, la nonna che muore improvvisamente (ci sono nonne che muiono e resuscitano come niente) o varie ed eventuali, salvo che , ovviamente ci siano motivi fondati per credere alla giustificazione addotta dal cliente. Dobbiamo essere pagati ma dobbiamo anche restare umani.
4. Richiedi (anche insistentemente) il pagamento delle tue fatture
Chiedere il pagamento delle proprie fatture è cosa buona e giusta.
Però fatelo per iscritto, oltre che per telefono (se mandate una pec, 10 punti a Grifondoro!).
Siate asciutti, precisi e date un termine per il saldo. E minacciate un’azione legale, in genere funziona.
5. Se tutto questo non funziona, provvedete a recuperare giudizialmente il credito
Ovviamente recuperare un credito ha dei costi sia amministrativi che per compensi per il legale a cui vi decidete di rivolgere.
Lì sta a voi fare un bilanciamento degli interessi tra le spese che dovete affrontare e il credito che dovete recuperare. Sta solo a voi capire se ne vale la pena.
Io sono dell’idea che contrattualizzare oggi è meglio che agire in giudizio domani.
Ve lo dico per esperienza!