Segnalazione all’AGCM: come si fa e quando è opportuna? Ecco una guida che risponde a queste due domande e non solo.

Come consumatori, non dobbiamo essere bersagli mobili.

Come consumatori siamo anche cittadini, e come tali è bene preoccuparsi che i messaggi pubblicitari siano un valore aggiunto per le nostre scelte di acquisto e che non siano ingannevoli, per noi ma soprattutto per chi ha meno possibilità di decodifica dei messaggi.

Ecco perché oggi, dopo aver approfondito il tema di come e a chi segnalare pubblicità scorrette (sessiste, razziste, violente ecc…), vi parlo di come e quando è possibile segnalare pubblicità ingannevoli.

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A chi si segnala una pubblicità ingannevole? L’AGCM come organo di riferimento

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Anche nota a molti e soprattutto raccontata nel linguaggio giornalistico come “Antitrust“, l’AGCM, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è un organo amministrativo indipendente che serve per tutelare non solo il mercato in sé, ma anche il cittadino e consumatore da pratiche irrispettose del diritto alla libera concorrenza e dell’onestà dei messaggi pubblicitari.

L’AGCM, per capirci, è quella che controlla e si pronuncia in merito alle annose questioni di Conflitto di Interessi dei membri di un Governo o che vigila affinché non nascano cartelli illegali e posizioni di predominanza sul mercato.

Ma a noi consumatori, ciò che intessa è il suo potere di controllo e sanzionatorio in materia di pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie e pubblicità ingannevole.

Cosa è una pubblicità ingannevole o un comportamento commerciale aggressivo?

La definizione di Pubblicità ingannevole per l’ordinamento giuridico italiano è molto chiara: è pubblicità ingannevole

qualsiasi pubblicità che in qualunque modo, compresa la sua presentazione, sia idonea ad indurre in errore le persone fisiche o giuridiche alle quali è rivolta o che essa raggiunge e che, a causa del suo carattere ingannevole, possa pregiudicare il loro comportamento economico ovvero che, per questo motivo, sia idonea a ledere un concorrente“, (Art. 2 DL 145/2007).

Avv. Valentina Fiorenza aka The Blonde Lawyer
Avv. Valentina Fiorenza

Esempi di pubblicità ingannevole e comportamenti commerciali scorretti ci vengono dati con chiarezza dalla stessa pagina dell’AGCM.

  • quando uno spot promette la vendita di un prodotto a un certo prezzo e poi il venditore si rifiuta di accettare ordini per un certo periodo di tempo;
  • quando un venditore afferma di aver ricevuto delle autorizzazioni che invece non ha avuto;
  • quando un brand dichiara, per indurre in errore sulla convenienza dei prezzi indicati, di essere in procinto di cessare l’attività;
  • quando una pubblicità dichiara di fare un’offerta limitata nel tempo, per indurre alla fretta di acquisto e manipolare la scelta del consumatore, ma di fatto l’offerta non è limitata nel tempo e i costi non sono calmierati come indicato (fa storia il caso Poltrone e Sofà, di cui recentemente abbiamo parlato su Instagram);
  • vengono sanzionate anche pubblicità comparative in cui si diffama o si danno informazioni scorrette sul prodotto della concorrenza (tipo, compra la nostra Bibita A perché la Bibita B è più calorica, e magari non è vero);
  • violazioni nella conclusione di contratti a distanza.
  • Sono invece di per sé aggressivi, ad esempio, i comportamenti che creano nel consumatore l’impressione di non potere lasciare i locali commerciali fino alla conclusione del contratto (sì, accade anche questo) o le visite a domicilio in cui il commerciale… non se ne va a seguito di invito a farlo.

Ma veniamo al punto…

Come fare una segnalazione all’AGCM

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Potete cercare su Google “AGCM” o “AGCM segnalazioni” e andare direttamente sul risultato proposto da Google o, giacché siete qui, al link vi ci porto io. Ecco qui il link per fare una segnalazione all’AGCM.

Come prima cosa, proprio per una questione di velocità e semplificazione, il sito dell’AGCM ci propone a caratteri cubitali l’invito a segnalare online e dopo, in piccolo, ricorda anche come fare una segnalazione

  • attraverso posta ordinaria all’indirizzo Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Piazza Giuseppe Verdi 6/A – 00198 Roma (compilando un apposito modulo scaricabile sempre da questa stessa pagina) ;
  • via pec all’indirizzo protocollo.agcm@pec.agcm.it .

Scegliendo l’opzione “segnala online”, il sistema chiede oltre alla fornitura dei propri dati personali anagrafici e di contatto, anche di fornire più dettagli possibili affinché sia più veloce e facile l’attività di controllo.


Diciamo che è buon senso citare chiaramente il brand o il prodotto che è a nostro avviso artefice di un comportamento contra legem.
Se poi riusciamo anche a dare informazioni circostanziate su luogo o mezzo (reale o virtuale) in cui avviene la comunicazione ingannevole… aiutiamo il sistema ad aiutarci.

Foto di volantini, prove di acquisto, immagini di spot e cartelloni, screenshot ecc. possono essere tipologie di allegati utili per dar valore alla legittimità della vostra segnalazione.

Come consumatori abbiamo una grande forza, se ci relazioniamo al mondo del consumo come cittadini attivi e non come bersagli passivi.

Per me questo è un valore fondamentale e, grazie all’azione del singolo, la collettività ne beneficia e migliora.

Quindi anche grazie all’azione del singolo, è possibile agire per evitare che spot che per noi sono palesemente ingannevoli, ingannino chi ha meno capacità di decodifica.