Creare un e-commerce può apparire come un’attività semplice su un piano tecnico. Oggi anche chi ha un blog o un sito web in cui propone pochi prodotti digitali, grazie a dei semplici plugin gratuiti può creare il suo e-shop; poi ci sono progetti di e-commerce più complessi, in cui si rivendono prodotti di terzi o in cui si vendono molti prodotti e qui i livelli di complessità sono maggiori.

Oggi cercherò di darti delle indicazioni utili per creare un e-commerce a prova di legge, al netto del fatto che per essere certi al 100% di fare le cose per bene, soprattutto quando si tratta di business, serve una consulenza con tecnici e legali, e non bastano i contenuti gratuiti trovati sul web, neanche quelli accurati come l’articolo che stai per leggere.

Marketer avvisato, mezzo salvato.

Io sono Valentina Fiorenza, Avvocata esperta in diritto digitale, GDPR, cookie e privacy.

Se vuoi, sono anche la tua consulente per la creazione dei documenti necessari per creare il tuo e-commerce e il tuo sito web.

Cosa serve per creare un e-commerce

Ovviamente, per creare un e-commerce occorre un sito web contenitore dello store online.
Il sito deve contenere già, al suo interno, le corrette informative privacy e cookie, da aggiornare nel momento stesso in cui scaricherai il plugin, gratuito o a pagamento, che userai per far avvenire le transazioni vere e proprie. Attenzione! Qualora tu decida di affidare la creazione del tuo sito/e-commerce a terzi (e qui parlo di sviluppatori, web designer o professionisti affini che “fanno il sito web”), questi non sono tenuti a fornire la documentazione privacy in quanto è una tua responsabilità.

Serve rendere possibili gli acquisti attraverso:

  • una pagina shop;
  • una pagina carrello;
  • un meccanismo impostato di pagamento e check out automatico;
  • prodotti da vendere, in modalità fisica o virtuale (ovviamente);

E come si creano questi spazio virtuali? Ovviamente con un plug in per e-commerce.
Facendo una ricerca per parola chiave direttamente nella sezione di installazione di nuovi plugin sul tuo sito ne troverai molti.
Qui un elenco dei più leggeri e performanti plugin per wordpress.

Nel momento in cui scarichi uno di questi Plugin, sarà necessario impostarli inserendo i tuoi dati personali, legali, e di fatturazione e i metodi attraverso i quali i tuoi clienti possono fare il pagamento.

Già qui si inizia a vedere e capire che vendere non è un gioco, ma un’assunzione di responsabilità verso il nostro acquirente; questi dati (registrazione del cliente, il suo indirizzo PayPal, il metodo di pagamento ecc.) sono tutti dati personali, che il proprietario dell’e-commerce tratta.

Condizioni generali di vendita

direttiva omnibus cosa fare

Che tu venda un prodotto semplice, una guida, le tue gonne dismesse, un video corso o un romanzo, virtuale o cartaceo, che tu venda 100 prodotti o solo uno, hai delle responsabilità verso l’acquirente, che assume, per la legge, la qualifica di “consumatore”. Ovviamente solo nel caso in cui egli agisca al di fuori della propria attività d’impresa.

E il consumatore è protetto da uno specifico codice che lo tutela, al quale dobbiamo adeguarci quando vogliamo vendere. La buona notizia è che, in fondo, adeguarci non è difficile.
Qui entrano in gioco le condizioni generali di vendita: al momento dell’acquisto, prima di premere il tastino “paga ora” sul tuo e-commerce, il tuo cliente dovrà flaggare una casellina in cui conferma di averle lette. Per la cronaca: il primo a sapere cosa c’è scritto dentro devi essere tu, quindi, attenzione a non scopiazzarle in giro.

Questo spazio e questa casellina vengono create automaticamente da tutti i plugin di e-commerce, ma il contenuto lo deve inserire il titolare del trattamento, cioè, spesso, il titolare dell’e-commerce.

E chi scrive queste condizioni, che di fatto sono un contratto vero e proprio?
Noi consulenti legali, ovviamente.

Questo documento è opportuno che sia personalizzato e ritagliato sulla tua tipologia di e-commerce; affinchè sia davvero tutelante, è sconsigliabile generarlo automaticamente, proprio perché, come detto in apertura, gli e-commerce sono tutti diversi, le controversie si risolvono in modo diverso da caso a caso e le tutele del consumatore e per converso, dell’impresa, variano conseguentemente.

In linea di massima però, possiamo dire che tutte le condizioni generali di vendita di ogni e-commerce devono indicare:

  • descrizione prodotto e condizioni a cui esso viene venduto;
  • identificazione della società che vende;
  • indicazioni dell’esistenza della garanzia legale;
  • condizioni per l’eventuale diritto di recesso;
  • foro competente;

Per creare un e-commerce, serve la partita iva?

Nel mondo del commercio la vendita necessita di partita iva e in molti casi anche dell’iscrizione alla camera di commercio, a meno che non si tratti di vendite occasionali.

Tuttavia, esporre un e-commerce con dei prodotti in vendita sempre disponibili, non può essere considerata una vendita occasionale; ecco perché per creare il tuo e-commerce sì, serve una partita iva la quale deve essere ben esposta sul tuo sito web (generalmente viene indicata nel footer).

Ovviamente consiglio a tutti coloro i quali vogliono creare una qualsivoglia forma di business sul web, di parlare con un commercialista.

Recensioni di un e-commerce: strumento di marketing importantissimo

recensioni prodotti online
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I plugin per gli e-commerce più usati, installano in automatico anche i widget, cioè le componenti di interfaccia interne ed esterne, per inserire delle recensioni.
Le recensioni sono importantissime negli e-commerce, perché sono uno strumento di marketing sempre più funzionale. Il rating medio di un prodotto, che si tratti di quello fatto su grandi piattaforme come booking.com o su piccoli e-commerce, sono ormai parte dell’esperienza di acquisto di un prodotto.

Proprio per questo, però, una recente direttiva ha deciso di normarli, così la Direttiva Omnibus ci dice che è necessario indicare sull’e-commerce se le recensioni sono fatte da persone che acquistato il prodotto a costo pieno o a costo scontato o se, ad esempio, lo hanno ottenuto gratuitamente.

Anche questi sono dettagli che un bravo consulente saprà inserire nei documenti legali del tuo sito.

E-commerce come rivenditore: chi gestisce la garanzia?

Se il tuo sito web rivende prodotti di altri brand, qui ci sono delle regole da seguire secondo la Direttiva Omnibus.

Se sul tuo e-commerce rivendi prodotti di terzi, quindi se fai da rivenditore, le regole della garanzia del prodotto non decadono.
Se il prodotto, ad esempio, è difettoso, il soggetto responsabile dell’assistenza al cliente e di risolvere il problema è il titolare del sito sul quale è avvenuta la transazione economica.

Dunque se qualcuno acquista dal tuo e-commerce una gonna che produco io, con il mio brand, il consumatore avrà diritto ad assistenza da parte tua; in primo luogo dovrai rimborsare/sostituire il bene o ripararlo a tue spese e poi riaverti su di me in un secondo momento. Oppure, se i rapporti tra tutti sono particolarmente buoni e si parla di piccoli volumi d’affari, potrebbe essere anche possibile mettere il produttore (cioè me, nel caso del nostro esempio) in contatto con il cliente per risolvere la situazione; la cosa importante è sempre dare assistenza al cliente.

Creare un e-commerce: non bastano un sito ed un prodotto

Creare una piccola forma di impresa appare molto semplice oggi, sul web. E in effetti lo è, in parte, se comparato con ciò che potevamo fare e non fare quando internet non era parte integrante della nostra vita e del nostro consumo.
Il che non vuol dire che tutto possa essere fatto con leggerezza e approssimazione.

Dunque, oltre alla base, cioè un sito e un prodotto, quello che ti serve per fare un e-commerce “per bene” è

  • un consulente fiscale;
  • un consulente legale;
  • un tecnico programmatore web, soprattutto se i prodotti sono molti.