Rivivere il passato non è mai bello, soprattutto se quel passato è fatto di ricordi poco piacevoli
Tutti, in qualche modo, siamo stati dei ragazzini tormentati.
E non soltanto dalle paturnie infantili/adolescenziali.
Oggi i nostri tormentatori magari hanno la pancia e pochi capelli e ci fanno quasi sorridere. Quasi, eh.
Ma in quegli anni non ce la facevamo a pensarci senza stare male.
Internet ha dato accesso a una facilità di comunicazione mai sperimentata. All’abbattimento delle barriere di spazio e tempo.
E quei ragazzini tiranni, quelle brutte esperienze che rimanevano circoscritte ad una classe, oggi si sviluppano sul web con un potenziale distruttivo esponenziale.
Cyberbullismo: cosa è
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Con il termine Cyberbullismo si intende qualsiasi forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali realizzati, per via telematica, a danno di minori, nonché la diffusione di contenuti on line riguardanti uno o più componenti della famiglia di un minore con lo scopo di isolarlo, attaccarlo o metterlo in ridicolo
La legge 71/2017 per la tutela dei minori, la prevenzione e il contrasto del fenomeno del Cyberbullismo
La nuova legge, tra le altre cose, consente ai minori di richiedere l’oscuramento, la rimozione o il blocco di contenuti a loro riferiti e diffusi per via telematica e che ritengono essere atti di bullismo nei loro confronti (si pensi, ad esempio, a foto o video imbarazzanti postati sui social network o, in generale, su internet).
Come chiedere l’oscuramento del contenuto in caso di Cyberbullismo
Ogni minore ultraquattordicenne e ogni genitore di minore che si presume vittima di Cyberbullismo può richiedere alla piattaforma social o al sito di riferimento di oscurare i contenuti lesivi a suo danno.
La richiesta va indirizzata al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media dove sono pubblicati post, le foto, i video ritenuti lesivi che risponde alla richiesta e deve eventualmente provvedere alla cancellazione del contenuto.
Nel caso in cui la richiesta non venga soddisfatta, ci si può rivolgere al Garante per la protezione dei dati personali che, entro 48 ore, provvede in merito alla segnalazione.
Il Cyberbullismo può diventare reato: ecco quando
Le denunce possono essere presentate in caso in cui il comportamento del soggetto agente integri i reati di Ingiuria, Diffamazione, Minaccia e Trattamento illecito di dati personali.
Se non viene sporta denuncia e se i comportamenti vietati sono stati messi in atto da minorenni di età superiore a 14 anni e nei confronti di altri minorenni, si può applicare il provvedimento dell’ Ammonimento davanti al Questore che prevede una convocazione del minore unitamente ad almeno un genitore e da altro soggetto esercente la potestà genitoriale.
La cosa più importante
I ragazzi delle generazioni X, Y e Z vivono in un mondo fatto di quasi nessun confine digitale e che, spesso, è accompagnato dall’assenza di regole poste da coloro che dovrebbero proporle (e farle rispettare).
È facile fare il genitore?
No, per niente.
È complesso, difficile e sfiancante. Solo che questi ragazzi non hanno chiesto nulla se non, forse, un po’ di attenzione in più.
Gli atti di Cyberbullismo possono essere vietati e “riparati” per legge ma possono essere prevenuti solo con una buona educazione dei ragazzi
(e questo non è compito del legislatore).