I diritti degli influencer sono spesso messi in secondo piano, rispetto alla pretesa di vederli rispettare i loro doveri, e questo va anche bene. O meglio, andrebbe bene in un mondo in cui ognuno si premura prima di tutto di rispettare tutti i minimi cavilli della propria professione, dall’avere un adeguato inquadramento fiscale all’avere i propri siti web in regola dal punto di vista di informative e contratti.
Quello che io vedo sul web, da Avvocato consulente legale di diversi creator molto seguiti, è che per un influencer, per quanto possa essere complesso ricordare quali sono i suoi doveri, è sempre meno complesso che sapere e ricordare che, come categoria lavorativa, ha anche dei diritti. Proprio perchè, il fatto che sia una professione non regolamentata, non la colloca nel regno del nulla.
Diciamolo tra di noi con onestà, l’influencer è il figlio più giovane e più famoso del web, quello più controverso e polarizzante già solo come concetto; facciamo ancora fatica ad ammettere che da sempre persone autorevoli e famose condizionano le nostre scelte di consumo, ma di fatto questo avviene dai tempi della nostra teledipendenza, dagli anni Settanta in poi.
Solo che i personaggi televisivi che da anni ci fanno scegliere quello o quell’altro paio di calze, hanno alle spalle avvocati e contratti decisamente tutelanti, cosa che non tutti gli influencer hanno e soprattutto che i micro influencer, categoria che fa molta molta gola alle aziende, raramente prendono in considerazione.
Puoi ascoltare un approfondimento a questo articolo in un episodio di Maledizioni Guidate – il podcast di The Blond Lawyer
Se dei doveri degli influencer ne abbiamo parlato nel dettaglio in diversi contenuti come
- come usare bene e legalmente gli hashtag nelle sponsorizzate
- Cosa devono fare aziende e influencer per evitare sanzioni
- Come dichiarare le collaborazioni (obblighi di trasparenza)
Dei diritti degli influencer ne parliamo meglio oggi, partendo dal definire
Cosa è un influencer per il diritto
L’influencer è un soggetto che, tramite la propria attività di creazione di contenuti in una o più piattaforme del web, riesce ad avere un’influenza su una fetta di pubblico, siano questi lettori o follower sui social, e questa influenza diventa elemento di trattativa con partner commerciali.
Qui si inizia a delineare l’interessante complessità della fattispecie professionale degli Influencer per un giurista esperto di digitale, come la sottoscritta:
per un influencer, il prodotto trattato con aziende in fase di trattativa, quantomento sulla carta (magari ci fosse sempre, scritta, questa carta!) sono i contenuti, ma di fatto l’elemento che fa la sottesa differenza è proprio la capacità di influenzare le scelte di consumo del proprio pubblico.
Quest’ultima entra raramente nel calcolo del valore della prestazione e quindi nella fase di trattativa e decisione della tariffa pattuita.
Soprattutto, molti micro influencer o influencer ancora non del tutto consapevoli del proprio potere contrattuale nelle collaborazioni, non sanno di avere qualcosa che si chiama “target clusterizzato“, che per le aziende è oro, anzi platino!
Esempio poco legale ma molto “biondo”. Io sono un’azienda che vende rossetti e vedo che ci sono tanti creator che parlano di trucco sui vari social (ricordiamoci che l’influencer famoso, quello che viene riconosciuto quando fa la spesa al supermercato in ciabatte, è soltanto un creator che ce l’ha fatta, quindi, di base, possiamo parlare in ogni caso di creator).
Ecco, un influencer che parla di make up su, ad esempio, TikTok non ha solo un target interessato al make up ma anche, grazie al funzionamento degli algoritmi del social, parlerà a una specifica fascia di età, plausibilmente a persone interessate in un certo tipo di rossetti (mat oppure gloss, matite oppure tinte per labbra). Questo è un cluster di pubblico e riuscirlo a colpire in maniera diretta, evita alle aziende un sacco di investimenti pubblicitari per cercarlo quel pubblico. E’ già lì, ce l’ha il creator/influencer!
Purtroppo questo è un valore che gli influencer fanno fatica a far pesare in una trattativa e a contrattualizzare (anche perché spesso, purtroppo, non fanno contratti e non hanno una forte formazione nel marketing).
Insomma, tu, creator che influenzi le scelte di consumo, fosse anche di poche migliaia di persona, hai quello che si chiama Potere Contrattuale.
Diritti degli influencer
Veniamo ad alcuni dei diritti che hanno gli influencer o micro influencer (definizione che ha un senso nel marketing, meno nel diritto).
- Diritto ad avere un contratto
Se non lo propone il cliente, lo puoi proporre tu, influencer.
Qui illustro Come deve essere un contratto per influencer.
Un contratto consente di avere la così detta “tutela anticipatoria”, soprattutto con un contratto fatto su misura per le nostre esigenze come azienda e come creator.
- Diritto ad una retribuzione adeguata
Cosa è una retribuzione adeguata? Semplicemente, commisurata all’impegno richiesto.
Se un accordo prevede la creazione di tre reel, il creator (o influencer) ha il diritto di contrattare il valore della prestazione in base a quello che è il reale sforzo che deve compiere per creare quel contenuto e non in base a come il cliente percepisce tale sforzo. Oltre che, appunto, l’effettiva diffusione che può darne tramite i propri canali.
“Un semplice reel di un minuto” prevede un lavoro anche di ore e questo deve essere ribadito e messo in chiaro dal creator. In questo, un preventivo dettagliato della prestazione che andrà a svolgere, magari con più opzioni di tariffa commisurate al tipo di attività proposte, è un ottimo modo per dare un saggio della propria professionalità, consapevolezza e per esercitare in anticipo il proprio potere contrattuale.
Ricorda sempre che c’è differenza tra contratto e preventivo.
- Diritto ad una tutela restitutoria
Se non abbiamo fatto alcun contratto (sigh!) e qualcosa è andato storto con l’azienda che, per vari motivi, non paga, non paga il giusto, viene meno ad accordi anche non contrattualizzati, è possibile comunque agire nei confronti dell’azienda, seppur in modo meno semplice di quanto non sarebbe avvenuto con un contratto.
Ovviamente, affidarsi ad un consulente legale, in questo caso, è imprescindibile.
Se serve, sono qui per aiutarti.
Avv. Valentina Fiorenza, esperta in diritto digitale e GDPR.
A proposito di diritti e tutele per Influencer, segnalo Assoinfluencer, giovane associazione – riconosciuta dal Ministero – che si pone l’obbiettivo di tutelare la categoria dei content creator. (NB: non ho alcuna collaborazione in corso con Assoinfluencer, ma ve la sottopongo perché la trovo una buona iniziativa in termini di tutele e diritti).