Quali errori non fare su Instagram (e che invece vedo fare molto spesso) per evitare gaffes, sanzioni, sospensioni dell’account.

Instagram è ormai per molte e molti un’estensione del proprio business, quando ci va bene.
Un’estensione della propria vita, nei casi peggiori.

Ma se uno strumento o piattaforma diventa particolarmente importante o strategica in una sfera del nostro vissuto, qualunque essa sia, è bene stare attenti a non fare errori, talvolta puerili, come quelli che sto per elencare (spoiler: ne vedo fare a decine di account, di persone anche molto abili nell’utilizzo del mezzo).

Ecco dunque, popolo di blonders, alcuni di questi errori Instagram frequenti e, ahimè, molto deleteri per varie ragioni che elencherò punto per punto.

Alcuni sono errori di cattiva educazione o sensibilità, e possono portare a perdere follower oppure a segnalazioni; altri sono errori che vanno contro il buon senso, mentre altri ci fanno andare o contro le condizioni contrattuali di Instagram, con successivo blocco dell’account, oppure contro la legge dello stato, con possibile perdita di denaro a causa di sanzioni. Ognuno decida cosa è peggio.

Usare marchi marchi registrati (da altri) nella bio

contratto per blogger - hayley-lyla - unsplash
ph. Hayley- Lyla – unsplash

Ogni volta che nella nostra bio menzioniamo un qualsiasi marchio registrato, accertiamoci di averne davvero l’autorizzazione (cosa che non avviene quasi mai, e quindi cerchiamo di astenerci il più possibile dal farlo).

Possiamo citare dei marchi registrati quando essi servono per definire la nostra professione (Instagram Strategist, Youtuber, Consulente WordPress ecc.).
Non possiamo citare dei marchi registrati, invece, per usare la notorietà del marchio stesso ai nostri fini, quali che essi siano.

Asteniamoci assolutamente dallo scrivere cose come:

“Creo il tuo outfit/make-up Serpeverde, contattami per una consulenza”
o ancora “Sono un artigiano e realizzo quadretti personalizzati con i tuoi personaggi Disney preferiti”.
Chi detiene i diritti di questi marchi (multinazionali da non poco) potrebbe prendersela davvero a male e, da avvocata, oltre a rivedere la tua bio direi anche di rivedere il tuo modello di business perché stai sfruttando impropriamente marchi su cui non hai alcun diritto.

Giveaway senza seguire le regole statali

copiare instagram - diritto d'autore tutela
ph. Katka Pavlickova-unsplash

Noi tutti conosciamo o crediamo di conoscere la “legge di Instagram” (della quale abbiamo parlato in maniera specifica in questo post).
Questa legge prevede che le strategia accettate per la crescita dei follower e dell’account prevedano anche di creare e dare forme di gratuità, lo champagne gratis per invogliare le persone a venire alle feste, per capirci.

Tra queste, è diffuso il Giveaway e il Freebie. Su questi ultimi faremo presto un approfondimento dal punto di vista di cavilli legali, come nostro solito, ma per adesso soffermiamoci sull’errore che molti continuano a fare sui Giveaway.

Premettendo che la nostra normativa non conosce la fattispecie “giveaway” ma quella del “concorso/manifestazionea premio/operazione a premio, ribadisco che no, il Giveaway NON è illegale in Italia (continuo a sentire questa frase, ma non è corretta).
Il Giveaway è legalissimo di per sé, ma è illegale per come viene effettuato dai più su questa piattaforma.

Semplicemente, in Italia, un semplice giveaway sottostà alle stesse regole di un concorso a premi (con regolamento da redigere ai sensi di legge, notaio/pubblico ufficiale che redige il verbale delle estrazioni, processo di decisione trasparente del vincitore e tutta una serie di altre beghe che ti fan passare la voglia e che ho elencato in questo articolo su come fare un Giveaway legale.

Condividere contenuti di altri senza citare la fonte o senza chiedere l’autorizzazione

mi hanno copiato il post
ph. Erik Lucatero-unsplash

Tra le prassi made in Instagram che tanto piacciono ad alcuni account c’è il così detto “repost”, cioè la condivisione di contenuti di altri, sempre presi da Instagram.

Questo è consentito da Instagram come è consentito dalla legge, cui non frega nulla se condividi una foto che riporta il nome dell’autore in calce. Per educazione, però, accertiamoci che il nome di chi ha prodotto quel contenuto sia ben visibile (vedo spesso gallery contenitori di altri contenuti che condividono reel quasi tagliando o coprendo il nome dell’autore originale).

Per esser certo di non violare diritti d’autore, segui questa guida.

Usare con leggerezza le foto di personaggi famosi

privacy instagram

Attenzione a non usare con leggerezza le immagini di persone famose, soprattutto per fini commerciali.
Anche i VIP hanno diritti di immagine e sono particolarmente pignoli in materia perché dalla loro immagine spesso ci lucrano.
Possiamo andare incontro a sanzioni anche importanti.
Ecco cosa devi sapere su come e quando puoi usare le immagini di persone famose.

Usare App che agiscono sull’algoritmo o sul funzionamento di Instagram

come cancellarsi da una newsletter
ph. Maxim Ilyahov – unsplash

Gli errori Instagram ce li fa pagar cari, ultimamente.
Come quando decidiamo di usare BOT o App esterne a Instagram che ti chiedono l’accesso al tuo account attraverso la tua password.

Che tu decida di usare una app per aumentare i follower (cioè, che per 10 euro al mese ti compra follower o ti fa seguire da decine di account arabi o indiani, ovviamente finti) o che tu dia la tua password a una di quelle App che ti fanno vedere chi fa unfollow, a Instagram importa poco: quello che Instagram vede è che stai usando una App esterna per entrare all’interno del sistema, e questo alla legge di Instagram non piace.

[Senza considerare poi che tutte queste app richiedono spesso i nostri dati di accesso, col rischio – molto concreto – di trovarci impossibilitati ad accedere al nostro profilo o vittime di sottrazione di dati personali]

Potresti, per questo, avere un così detto shadow ban (per tot giorni ti vedono pochissime persone), oppure una sospensione punitiva dell’account di qualche giorno o, ancora, l’eliminazione defininiva e senza appello dell’account.

Fare ADV senza indicarlo chiaramente

influencer con un cellulare
ph. Mateus Campos Felipe-unsplash

Ormai non serve essere super influenti per fare piccole sponsorizzazioni su Instagram; anche chi ha poche migliaia di follower partecipa a micro campagna di micro influencer marketing, commettendo spesso micro-errori che possiamo evitare.

Quando promuoviamo un prodotto in una storia o in un post, mi raccomando, inseriamo la dicitura #adv #sponsorizzato #collaborazione e simili.

No, contrariamente a quello che si pensa, se si omettono queste diciture non si scade (sempre) nell’illegalità. Infatti l’inserimento di queste diciture, non è un obbligo di legge. Esse sono indicate nei codici di autoregolamentazione di enti come IAP. Se non sei iscritto all’IAP e non lo è l’azienda per cui fai la sponsorizzazione, non hai l’obbligo di indicare quel “ADV”.

Tuttavia, rientra anche nel buon costume della trasparenza con la propria community che, ricordiamolo sempre, è fatta di persone.

Proprio questo gran parlare di community e dimenticare le persone reali che ci sono dentro è l’ultimo, drammaticamente diffuso, errore da evitare.

errori da non fare sul tuo account instagram
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