Forme di impresa possibili: suggerimenti, diritti e consigli sulle forme giuridiche più adatte alla tua attività.

Fare impresa non è uno scherzo; ci vogliono coraggio e abnegazione.
Vogliamo sfatare i miti che ci descrivono come generazioni di pusillanimi e pavidi.
Vogliamo dare impresa e vogliamo farlo nel modo migliore.
Vogliamo fare impresa digitale! Vendere le nostre competenze, dare un valore aggiunto.

Vogliamo farlo davvero? Vogliamo andare oltre la definizione su Facebook?

Bene, allora smettiamo di avere lo spauracchio della partita iva e della creazione e gestione di un’impresa. Perché, diciamolo, se la tua idea è buona e se il tuo servizio è un valore aggiunto, merita la dignità di una definizione e un inquadramento giuridico.

Vediamo ora, a seconda della tua necessità del momento, quale forma di impresa ti si addice di più.

Se non mi conosci, sono l’Avv. Valentina Fiorenza.

Su Instagram mi trovi come The Blonde Lawyer e ogni giorni ti parlo di diritto e diritti, di umanità e di regole del web.

Chi è un imprenditore?

L’imprenditore/imprenditrice è colui/colei che esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o scambio di beni e servizi.

Fa impresa chi vende oggetti, consulenze, servizi fisici o intellettuali, digitali o analogici.

L’attività di impresa può essere esercitata in forma individuale o societaria.
Le società possono essere di persone o di capitali.

E già qui, qualcuno potrebbe essersi perso. Niente paura, chiariamo ogni cosa mi è possibile chiarire in questa sede.

Cosa è un’impresa esercutata in forma individuale?

L’impresa individuale è creata dal lavoratore autonomo, anche detto “libero professionista”.

Cosa è un’impresa esercitata in forma societaria?

L’impresa societaria è quell’impresa creata da più soci.

Cosa è una società di persone?

In questo tipo di società, i soci sono responsabili delle obbligazione societarie, cioè in caso di debiti, ne rispondono anche con il loro patrimonio personale.

Cosa è una società di capitali?

A differenza delle società di persone, le società di capitali consentono la così detta autonomia patrimoniale perfetta, cioè la società è dotata di un proprio patrimonio e i soci non rispondono con il loro patrimonio personale. 

Si tratta di quel tipo di società che vediamo identificate con le la sigle di S.p.a. (società per azioni), S.a.p.a. (società in accomandita per azioni), S.r.l. (società a responsabilità limitata) S.r.l.s. (società a responsabilità limitata semplificata).

Al netto di queste definizioni preliminari, vediamo di capire quale modello di impresa è più adatto a te.

1. Ditta individuale

forme di impresa

La ditta individuale è la forma più semplice per l’esercizio di impresa. Ideale per professionisti o singoli imprenditori, perfetta per cominciare, richiede pochi adempimenti.

I vantaggi di questa forma di inquadramento sono di certo la facilità di creazione dell’impresa stessa, per la quale basta la creazione di una partita iva e, in alcuni casi, la registrazione alla camera di commercio.

Non è richiesta, per la creazione di un’impresa individuale, un capitale minimo.

Per contro, il titolare di una realtà imprenditoriale di questo tipo risponde con il suo patrimonio personale dei rischi di impresa (cioè, in caso di debiti o oneri non adempiuti, questi vengono rivalsi giudizialmente sul patrimonio personale).

Soggetti ideali per questo tipo di impresa:
liberi professionisti, imprenditori e imprenditrici digitali senza grandi patrimoni, che stanno creando il proprio modello di business in attesa che si consolidi.

2. S.n.c. – Società in nome collettivo

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ph. Unsplash

La Società in nome collettivo è indicata nel caso in cui due o più soggetti decidano di esercitare collettivamente l’impresa. Insomma, si parla di questa forma di impresa quando due o più persone “si mettono in società”.

I soci sono illimitatamente responsabili ma vige il principio della preventiva escussione (il creditore della s.n.c. deve prima chiedere il pagamento alla società e solo dopo, in caso di parziale o totale insoddisfazione, ai soci).

Se due o più liberi professionisti con obiettivi simili, comunanza di intenti e stesso modo di lavorare (e soprattutto stesso livello di etica del lavoro) ma senza grandi capitali vogliono creare un progetto di impresa non individuale, questo modello può essere inizialmente il più adatto.

3. S.a.s. – Società in accomandita semplice

Questo tipo di società di persone è formata da più persone che però decidono di avere, nella società stessa, diritti e oneri differenti.
In questo tipo di società ci sono i soci accomandanti, cioè soci che rispondono dei debiti sociali limitatamente alla quota conferita, e accomandatari, i soci a responsabilità illimitata.

I primi non possono compiere atti amministrativi o concludere affari se non per procura da parte dei soci accomandatari; questi ultimi, al contrario, sono responsabili di atti amministrativi e della gestione più completa dell’azienda.

Consigliata per gruppi di soggetti, anche familiari, in cui alcuni non hanno interesse alla gestione della società.

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4. S.r.l.s. – Società a responsabilità limitata semplificata

Diffusasi molto tra i giovani imprenditori degli ultimi 10 anni e, potremmo dire, creata appositamente per loro, si tratta di una forma societaria con autonomia patrimoniale perfetta, cioè in cui dei debiti sociali risponde esclusivamente la società col proprio patrimonio.

Il capitale minimo per creare una srls è di 1 euro (sì, un solo, simbolico, euro) e si può costituire tramite modello prestabilito dal ministero.

Una forma di srl “easy”, consigliata come step intermedio tra una società di persone e una di capitali più impegnativa.

Attenzione però! Il fatto che la costituzione sia molto “smart” non deve trarre in inganno: le s.r.l.s richiedono anche adempimenti di gestione di cui non parla mai nessuno, che potrebbero infrangere anche i sogni più spinti.

Diciamo che è, in Italia, la forma preferenziale per le Start-up, aziende giovani fatte da under 35, spesso utilizzata anche come forma di impresa per gruppi di persone che hanno un’idea e partecipano a bandi per finanziamenti Europei e Regionali all’Impresa o a bandi indetti da Fondazioni.

5. S.r.l. – Società a responsabilità limitata

La S.r.l., invece, si costituisce con un atto pubblico e per crearla serve un capitale minimo – molto meno simbolico della srls – di 10mila euro (che può essere anche non interamente versato).

Anche nel caso della S.r.l. c’è la così detta autonomia patrimoniale perfetta, definita nei precedenti paragrafi.

La s.r.l. può essere anche unipersonale ma, in questo caso, il capitale minimo di 10mila euro deve essere interamente versato. Inoltre, come già la s.r.l.s, la s.r.l. richiede diversi adempimenti che possono far lievitare notevolmente i costi di gestione.

Qual è il modello migliore di impresa?

Come sempre, dipende.

Esamina le tue necessità insieme al tuo consulente e scegli cos’è meglio per il tuo business.

In alcuni casi può essere il caso di cominciare con le forme giuridiche più semplici e quando la tua impresa si consolida, passa a forme più impegnative ma più sicure per il tuo patrimonio.

Per chi non ha nozioni di gestione di impresa, tuttavia, consiglio fortemente di farsi affiancare da un buon consulente cui poter fare tutte le domande che ci saranno prima e durante la vita dell’impresa.

Consiglio corsi di formazione in business management e formazione in ambito legale, da affiancare ad una consulenza legale anche online.

Ultima cosa, e poi vi lascio alle vostre riflessioni: non aprire un’impresa perché “non vuoi essere dipendente per tutta la vita”, o perché vuoi essere libero e la tua libertà non ha prezzo.


Aprire un’impresa e mettersi in proprio non ha nulla a che fare con la libertà: è un insieme di oneri e responsabilità, di pressioni che puoi reggere solo se hai tanta motivazione e, mai darla per scontata, un’alta, altissima etica del lavoro.

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