Ci sono cose che forse non sai delle Licenze Creative Commons (CC), grande risorsa per chi lavora sul web ma non solo. Capiamo tutte le cose che puoi fare con queste licenze e sveliamo tutte le cose che ancora probabilmente non sai sui Creative Commons.
Mi serve un contenuto, per il mio sito, per i miei social, per una tesi di laurea stampata che non finirà sul web, persino per un libro che dovrò vendere.
Faccio delle ricerche e trovo i contenuti che mi servono, accompagnati dal simbolo CC. Molti sanno che si tratta di una delle diverse possibili licenze Creative Commons.
Molti pensano, errando, “ah, ok, allora la posso usare”, basta che inserisca la dicitura CC (non so perché si sia diffusa tra molte persone questa idea, ma tant’è…).
Non è così. Una licenza Creative Commons, a differenza di una foto che possiamo prendere da Unsplash o dalla versione Pro di Canva e similari, non ci dà la possibilità di fare tutto quello che vogliamo con il materiale che usiamo (e anche lì, attenzione, anime belle! Leggetele sempre quelle adorabili e snobbate condizioni di utilizzo, potreste trovare grandi sorprese. Di Canva e di alcune cose che non puoi fare, ne ho parlato in questo articolo)
Ma andiamo per ordine:
Che cosa è e che cosa vuol dire Licenza Creative Commons
Creative Commons è un’organizzazione senza fini di lucro con sede in California che si prefigge l’obiettivo di coniugare i diritti degli autori e la circolazione delle opere e il loro utilizzo in maniera legale.
L’autore di un contenuto, scegliendo di apporre una di queste licenze sulla propria opera, indica chiaramente quali sono gli usi e le eventuali modifiche che i terzi possono farne.
Le licenze Creative Commons sono contratti
Ebbene sì, cari amici creatori e creatrici del web, i tanto temuti contratti rientrano in una delle attività che molti svolgono per abitudine, senza approfondire più di tanto, come usare una foto o un materiale con una licenza CC.
I Creative Commons sono infatti dei contratti attraverso i quali il titolare dei diritti d’autore di ogni singolo contenuto concede, ad una generalità di soggetti indefiniti, l’autorizzazione all’uso dell’opera, sotto alcune condizioni, che vedremo tra un attimo, caso per caso.
Usare immagini con Licenza Creative Commons non corrisponde, né praticamente né concettualmente, all’utilizzo di immagini in forma gratuita e indiscriminata:
Il licenziante, titolare dei diritti d’autore, non cede affatto i diritti ma ne concede il godimento a terzi (i licenziatari) a determinate condizioni, che analizziamo nel dettaglio in ogni punto tra qualche riga.
Come riportato sul sito ufficiale di Creative Commons,
[…] Alla stregua delle condizioni generali di contratto, le licenze Creative Commons, seppure predisposte da un terzo (ossia dalla omonima organizzazione no -profit) e non da uno dei contraenti, esplicano la loro efficacia e quindi si ritengono regolarmente concluse al momento dell’utilizzo dell’opera secondo i termini dettati dalla specifica licenza adottata dal titolare dei diritti.
In soldoni, nel momento in cui scarichi e utilizzi un qualsiasi materiale coperto da licenza Creative Commons, accetti un contratto e se non lo rispetti vai incontro a sanzioni.
Sono Valentina Fiorenza, Avvocata esperta (e appassionata) di diritto digitale.
Il principio di “Alcuni diritti riservati”
Come dicevo, il licenziante non cede i diritti, come ad esempio accade in altre directory online, in cui al massimo si chiede, sei vuole, gentilmente, di inserire i credits all’autore (della foto, del video, del testo ecc.);
Le Licenze Creative Commons si basano sul concetto di some rights reserved, cioè “alcuni diritti riservati” in base al quale il titolare decide quali diritti di uso concedere e quali no (mantenere riservati).
Quali sono le licenze Creative Commons
Entriamo nel merito di quali sono i parametri delle sei principali licenze Creative Commons.
Permette di usare, modificare e distribuire materiale ma si è tenuti a citare l’autore e indicare le modifiche fatte.
Permette di usare, modificare e distribuire materiale, ma si è tenuti a citare l’autore, indicare le modifiche fatte e, in ogni opera derivata, mettere la stessa identica licenza. (NC vuol dire proprio NON COMMERCIAL)
Se, ad esempio, creo un video e inserisco parte di un altro video coperto dalla licenza CC BY-NC, devo indicare l’autore di quel pezzo di video, indicare come l’ho modificato e il video finale deve essere coperto sempre da questa licenza e non deve essere dunque a sua volta usata per fini commerciali.
Permette di usare e distribuire il materiale utilizzato ma non si è autorizzati a modificare ed è necessario citare l’autore.
Permette di usare, modificare, distribuire l’opera anche a fini commerciali, ma bisogna citare autore e eventuali modifiche e usare la stessa licenza. (SA sta per SHARE ALIKE)
Permette di usare, modificare e distribuire ma non puoi usare l’opera a fini commerciali, è necessario citare l’autore e bisogna inoltre indicare e usare lo stesso tipo di licenza.
La licenza che consente di agire di meno, permette di usare e distribuire un’opera, ma non siamo autorizzati né ad apporre modifiche, né ad usare a fini commerciali. Bisogna inoltre citare l’autore.
Ovviamente, tutte queste licenze consentono di usare il materiale gratuitamente in conformità con il rispetto della singola licenza scelta dall’autore e tacitamente sottoscritta dall’utilizzatore.
Come capire che cosa puoi fare con i materiali coperti da Creative Commons
Quanto su espresso e spiegato, al fine di essere il più chiaro possibile per chiunque, viene spiegato non solo attraverso i simboli grafici appena illustrati, cioè i Common Deeds.
Ci sono infatti anche i Legal Codes, cioè il contratto di licenza per esteso e i Creative Commons Rights Expression Language, cioè l’insieme di informazioni leggibili dal computer.
Tutti questi simboli e codici sono presenti, utilizzabili e ben chiari nel sito ufficiale della No-profit, in Italiano (in realtà in moltissime lingue, tra cui l’Italiano).
Quali sono le sanzioni in caso di violazione?
E se usiamo materiale protetto da Creative Commons e non rispettiamo quanto indicato nelle singole licenze?
Ci troveremo davanti ad una violazione del diritto d’autore altrui con tutto ciò che ne deriva in termini di possibili risarcimenti da dover versare all’autore (potremmo poi fare una lunga discussione sulle giurisdizioni a cui potrebbe appartenere l’autore e quindi quanto e in che modo potrebbero cambiare le cose). Eh sì, perchè nel diritto d’autore, per la normativa italiana, ad esempio, non esiste solo un possibile tipo di violazione.
Mi spiego meglio: l’autore di un’opera, qualsiasi essa sia ma purchè protetta dalla legge n.633/1941, non ha solo diritti materiali ma anche diritti morali. Che significa quest’ultima cosa? Che, quand’anche il creatore si fosse spogliato di tutti i diritti materiali, potrebbe avere ancora il potere di dire qualcosa sulla sua opera.
In parole povere (poverissime!), il diritto materiale comprende quello di utilizzare economicamente l’opera in ogni forma, il diritto morale è il diritto dell’autore di “seguire” l’opera e accertarsi che venga utilizzata in modo tale dal non ledere la sua onorabilità, oppure ancora promuoverne un uso coerente con l’idea originaria dell’autore.
Se quindi, ci troviamo a violare una licenza creative commons, potremmo impantanarci in una serie di beghe legali non di poco conto, quindi, attenzione a leggerle bene!