Consegne dei regali di Natale: cosa prendere in considerazione, in generale e in questo anno specifico, per venditori online e per acquirenti.
Ci siamo, è arrivato il momento dell’anno in cui la domanda che più temiamo sia fare che ricevere non è “Cosa fai a Capodanno?”, “Hai pagato le tasse?”, “Mi vuoi sposare?” bensì – se siamo imprenditori, artigiani e gente che vende cose sull’internet – “Mi arriva per Natale?”
Che se all’inizio di dicembre la risposta può anche essere un relativamente fiducioso “Sì, arriva, tranquillo”, dalla metà del mese in poi la risposta si fa più spinosa andando a sconfinare nel territorio delle possibilità.
Aggiungo un’osservazione che dentro di voi già conoscete ma che forse non tutti hanno razionalizzato a voce alta:
neanche questo sarà un Natale come gli altri e quindi non sarà come “gli altri” neanche la dinamica delle consegne dei regali di Natale.
Quest’anno, amici, dobbiamo mettere in conto un maggiore rischio e possibilità di ritardi non solo dovuti alla capacità dei consumatori di procrastinare fino al 22 dicembre l’ordine delle strenne, ma anche ad altri fattori.
Ecco quali sono e poi, a seguire, alcuni consigli pratici per venditori online e per acquirenti.
Se non mi conosci ancora, sono Valentina, avvocata
(sul web mi si conosce che come The Blond Lawyer).
Uso il web per aiutare aziende e consumatori a districarsi nel mondo del diritto e della legalità, senza perdere di vista il fattore umano.
Perché quest’anno molti dei regali che acquisti online potrebbero avere ritardi nella consegna (anche se li ordini il 30 novembre)
Se ancora non crediamo al c.d. “Butterfly effect”, cioè quella teoria secondo cui un battito d’ali di farfalla dall’altra parte del mondo provoca un tornado qui da noi, possiamo almeno credere che un rubinetto di gas chiuso o un pipistrello in Cina possono farci passare il Natale blindati in casa o senza regali.
Partiamo proprio dalla Cina, le cui fabbriche e il cui sistema produttivo stanno risentendo prima di altri della crisi energetica globale, con relativo razionamento e interazione della produzione.
A ciò si aggiunge una crisi ambientale locale: per quanto sappiamo che il fattore green non sia il primo interesse del Governo cinese, in 31 aree del paese si sono raggiunti livelli di inquinamento che hanno minato seriamente la salute pubblica e la produzione.
Le merci che provengono dalla Cina per il nostro Natale non si limitano ai prodotti che compriamo a basso costo su Wish e simili ma comprendono anche le componenti elettroniche per produrre molti dei prodotti che acquistiamo negli ipermercati vicino casa.
La così detta “crisi dei chip” ha fatto sì che le aziende di produzione e assemblaggio di molti prodotti di uso comune attendano anche 60 settimane per avere le componenti.
Ergo, molti dei prodotti che vorremmo acquistare potrebbero non essere affatto disponibili, né in Cina, né online né offline.
Poi ci sono le strette nei controlli sull’immigrazione sulla Manica, che rallentano moltissimo le attività portuali in Gran Bretagna. Questo, unito agli scioperi dei portuali che no, non avviene solo in Italia ma è un’onda di malcontento che tocca tutta Europa, ha già fatto mettere le mani avanti a importanti aziende di abbigliamento ed elettronica che operano in UK in merito ai tempi di consegna dei loro beni.
Le linee di confine nazionale che affrontano problemi di movimenti e spostamenti a causa di “disguidi” legati all’immigrazione non si limitano alla Manica ma arrivano nel cuore dell’Europa continentale, soprattutto sul confine orientale.
I “disguidi” sono altresì un dramma umanitario. Visto che è Natale, cerchiamo di non dimenticarcene.
Cosa fare se vendi qualcosa online e devi consegnare entro Natale
Da avvocata, non mi stancherò mai di consigliare e raccomandare massima trasparenza, che si esplicita legalmente anche nelle condizioni di contratto che i tuoi clienti accettano (spesso purtroppo senza leggere), quando fanno un acquisto nel tuo e-store.
Dunque, andate ad aggiornare ovunque le date di consegna indicate sul vostro sito e e-commerce. Ma proprio fate cartelli luminosi tipo i 3x6mt che troviamo sulla circonvallazione.
Dite, se non siete sicuri, che da una certa data di acquisto non garantite le consegne per Natale.
Potete inoltre usare strumenti di comunicazione veloce come WhatsApp business, da installare sul vostro e-commerce con un semplice plug-in, per comunicare in modo più veloce con il cliente che voglia porre questa fatidica domanda prima dell’acquisto.
Consiglio sia per Venditori che per acquirenti: il diritto di recesso non va in vacanza per Natale. Qui potete approfondire la faccenda.
Cosa fare per essere certi che il regalo di Natale arrivi in tempo
Clienti, se mettere quel determinato pacchetto sotto l’albero è così fondamentale, informatevi prima di effettuare l’acquisto o dare per scontato che “Sì, ovvio che mi arriva!”
Quando fate un acquisto leggete le condizioni generali di vendita e di contratto che dovete necessariamente flaggare prima di procedere con il pagamento e al check out.
Considerate anche un aspetto, di non poco conto:
ormai siamo abituati ad acquistare la qualunque online (secondo una ricerca di Coldiretti, il 54% degli Italiani acquisterà quest’anno almeno un regalo online).
Ma facciamo un distinguo tra piccoli e-commerce, creati da venditori di ogni bene per restare sul mercato, con supply chain basate su poche persone e pochi attori, e grandi colossi del commercio online, che spesso utilizzano lavoratori con ritmi disumani anche il giorno della Vigilia.
Al di là del mio personale e forse inutile consiglio umano, e non legale, di scegliere i primi sui secondi, perché creare un mercato più umano e egualitario è il regalo o almeno l’augurio migliore che possiamo farci per Natale, vi do anche il basilare consiglio tecnico di considerare tempi di attesa ragionevolmente più lunghi nei casi dei piccoli store. E ricordiamoci che siamo umani. Magari questa considerazione può aiutarci a rendere la nostra attesa più pazinte.