Un business da Social Media Manager, se fatto in un determinato modo, può essere remunerativo e interessante, dal momento che si tratta di un’attività che tocca programmazione, creatività, intuito e anche una buona dose di responsabilità (spoiler: un SMM gestisce dati personali di cui il cliente è titolare, tanto per capirci).

Ecco alcuni consigli per fare la differenza come Social Media Manager Freelance, tanto da crescere e passare anche a creare una piccola forma di impresa.

Puoi ascoltare i contenuti di questo articolo anche in una puntata del mio podcast Maledizioni Guidate.

Cosa fa un Social Media Manager realmente

Fino a qualche anno fa, neanche i genitori e i partner dei SMM capivano esattamente che cosa facessero realmente queste figure quasi mitologiche, a cavallo del nuovo mondo della comunicazione. Oggi, sappiamo tutti che la gestione accurata dei social può fare realmente la differenza per un business di prodotti o servizi come per un personal brand.

I social sono un canale di vendita, i social sono un luogo di affermazione di brand identity, i social sono un luogo per diffondere i messaggi e le mission etiche delle aziende (e sì, l’etica nelle aziende aiuta a incrementare le vendite).

Di quanto un team di social media manager possa cambiare le sorti di qualcuno o qualcosa, ce lo insegna persino la politica e la storia recente dei partiti in Italia e nel resto del mondo.

Proprio per la ricchezza e complessità della tipologia di professione, per quanto molti ne comprendano il valore, non tutti (anzi in pochissimi) sanno che cosa fa e che cosa deve e può fare un social media manager, esattamente.

Un Social Media Manager Freelance, di base

  • concorda e crea i piani editoriali sui social dei clienti, in base agli obiettivi del periodo (aumentare le vendite, aumentare i follower, aumentare il coinvolgimento, aumentare la brand awareness ecc.)
  • Implementa (cioè pubblica) il piano editoriale in base ad un calendario concordato con il cliente
  • Invia report periodici in cui mostra al cliente come e in che misura il piano funziona in base agli obiettivi.

Poi, un Social Media Manager può anche

  • creare il materiale visual (foto e video) per il piano editoriale,
  • occuparsi delle sponsorizzate (un lavoro tecnico per niente semplice e scontato),
  • creare dei funnel o delle bot-chat per comunicare automaticamente con i clienti.

E, ovviamente, tutte queste cose vanno definite in partenza e messe in un contratto.
E ricorda che c’è una differenza importante, anche legale, tra contratto e preventivo.

Diciamo che è probabilmente questo il momento in cui, un Social Media Manager, dovrebbe pensare di passare dal lavorare da solo/sola a costruire un team e, se è il caso, passare ad un modello di business più strutturato.

Ma quali e quanto social deve gestire un social media manager?

Questo, cari SMM e care aziende, è un dettagli da stabilire, contrattualizzare e, infine, remunerare.
Gestire Instagram non è la stessa cosa che gestire Instagram e TikTok, che non è la stessa cosa che gestire Instagram, Facebook, TikTok e in più fare le sponsorizzate per tutte e tre le piattaforme.

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Inquadramento e contratto per un Social Media Manager

I Social Media Manager si trovano in una posiziona spesso delicata su un piano di accordo e prestazione professionale: I SMM sono spesso freelance, partite iva che lavorano in autonomo, ma di fatto hanno l’onere di

  • un rapporto continuativo e costante con il cliente,
  • la gestione dei dati personali di cui il cliente è titolare,
  • un calendario lavorativo molto flessibile.

Ecco che qui si sono delineati i motivi per i quali il Social Media Manager è una figura molto importante per la vita di un’attività, con delle enormi responsabilità e oneri e per questo è interesse del cliente quanto del SMM redigere e firmare un contratto.

Cosa deve indicare un contratto di Social Media Manager Freelance?

Da avvocato esperta di contratti non posso che dire “dipende”, ma per chiarire le idee di aziende e SMM confusi, indico gli aspetti che non possono mancare in un contratto di collaborazione tra SMM e cliente, per rendere la collaborazione serena.

  • Quali social deve gestire,
  • Se deve o meno creare anche materiale e in che misura;
  • Se il SMM è anche addetto alla creazione di advertising;
  • Se deve essere o meno inserito in chat aziendali (nessun freelance mette mai in chiaro questa cosa, ed è un immenso errore);
  • Se il freelance deve essere contattato anche nei giorni festivi;
  • Limiti di accesso alla gestione dati di cui il cliente è titolare;
  • responsabilità e/o NON responsabilità in caso di data leak;
  • Durata dell’accordo (perché non è detto che il SMM voglia rinnovare in automatico e soprattutto con le stesse tariffe, il mercato cambia anche per i liberi professionisti).

Per redigere il contratto con i tuoi clienti o con i tuoi collaboratori, per tutelare il tuo e il loro lavoro.

Tanto il cliente quanto il professionista devono avere tutto l’interesse a far redigere e firmare un contratto!

Da avvocato, ne ho viste di aziende seriamente danneggiate da scivoloni dei SMM, e poi non potersi rivalere facilmente per i danni subiti proprio perchè ci si era accontentati di firmare un preventivo approssimativo tre anni prima.
E vedo anche SMM che partono gestendo 3 post di Instagram a settimana perché tanto basta per crescere, per poi trovarsi nel giro di un anno a dover pubblicare 5 reel a settimana (perché oltre al mercato cambiano anche i social e i loro algoritmi) e non avere compensi adeguati o, peggio, non essere più pagati perché “degli obiettivi di crescita pattuiti (termine non idoneo quando non c’è un contratto, ma molto abusato) non sono stati raggiunti”.
E credetemi, anime candide e fiduciose del web, molti clienti danno per scontato che l’aumento o diminuzione delle vendite dipende da voi SMM e quando non pagano più è difficile procedere a decreti ingiuntivi senza un contratto che faccia fede all’entità del vostro impegno e qualità del vostro lavoro.